Vulnerabilità delle cellule staminali del glioblastoma

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXI – 09 novembre 2024.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Il glioblastoma è la più frequente e la più letale neoplasia primaria del cervello nell’adulto, e la ricerca finalizzata a trovare mezzi e strategie terapeutiche più efficaci di quelli attuali continua incessantemente, senza aver ancora prodotto risultati decisivi. Di recente, nel mese di maggio, abbiamo recensito uno studio che ha individuato nella via di segnalazione PI3Kβ il meccanismo responsabile della resistenza del tumore maligno gliale alla chemioterapia: bloccando questa via le cellule del glioblastoma divenivano più sensibili alla temozolomide, efficacissimo chemioterapico in vitro, che in clinica era risultato deludente per i numerosi casi di resistenza[1].

Il glioblastoma si sviluppa da cellule staminali specifiche della neoplasia (GSC), capaci di auto-rinnovarsi e di persistere dopo la terapia e costituire il seme di tumori ricorrenti refrattari al trattamento. Come è evidente dagli studi anatomopatologici, istopatologici e biochimici, queste eteroplasie dell’encefalo presentano un altissimo grado di eterogeneità, intra-tumorale e inter-tumorale, che costituisce un’insormontabile barriera per le strategie di trattamento mirate.

Questa eterogeneità si estende alle cellule staminali del glioblastoma, che esistono in un gradiente tra due stati trascrizionali o sottotipi, definiti “evolutivo” e “di risposta a un danno”. Per ciascun sottotipo sono richiesti farmaci specifici, in grado di colpire efficacemente e selettivamente il tessuto patologico.

Graham MacLeod e colleghi di un team canadese hanno condotto uno studio che ha consentito loro di identificare vulnerabilità specifiche di staminali glioblastomiche, in una gamma estesa di tipi del tumore gliale cerebrale.

(MacLeod G. et al., Fitness Screens Map State-Specific Glioblastoma Stem Cell Vulnerabilities. Cancer Research – Epub ahead of print doi: 10.1158/0008-5472.CAN-23-4024, 2024).

La provenienza degli autori è la seguente: University of Toronto, Toronto, Ontario (Canada); Lunenfeld-Tanenbaum Research Institute, Toronto (Canada); Hospital for Sick Children, Toronto (Canada).

Graham MacLeod e colleghi per scoprire le dipendenze genetiche conservate e specifiche per sub-tipo in una gamma vasta ed eterogenea di glioblastomi (GBM), hanno definito la “GBM5K targeted gRNA library” e hanno realizzato i fitness screens in un totale di 30 colture di cellule staminali di glioblastoma provenienti da pazienti. I filtri CRISPR focalizzati hanno identificato la più conservata vulnerabilità specifica per sub-tipo nelle cellule staminali del glioblastoma e hanno elucidato il gradiente di dipendenza funzionale esistente tra i tipi “evolutivo” e “di risposta a un danno”.

I geni fitness specifici dello sviluppo erano arricchiti per regolatori trascrizionali neuroevolutivi, mentre i geni fitness specifici per la risposta al danno erano evidenziati da vari geni implicati nelle integrine e nella segnalazione dell’adesione focale. Queste vulnerabilità specifiche per contesto conferivano sensibilità differenziata agli inibitori di β1 integrina, FAK, MEK e OLIG2.

È interessante notare che i filtri hanno rivelato che le vie di segnalazione specifiche per sub-tipo guidano dipendenze differenziate della ciclina D (CCND1 contro CCND2) tra sub-tipi.

Nell’insieme, i dati emersi in questo studio forniscono conoscenza biologica e comprensione dei meccanismi dell’eterogeneità dei glioblastomi, e indicano opportunità per la definizione di bersagli di precisione in specifici glioblastomi e sub-tipi di cellule staminali, così da superare il problema dell’eterogeneità.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Diane Richmond

BM&L-09 novembre 2024

www.brainmindlife.org

 

 

 

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[1] Note e Notizie 25-05-24 Identificata la via di resistenza alla temozolomide.